Il Presidente della Sezione Unimatica di Confapi Matera, Sante Lomurno, torna sul progetto della Casa delle Tecnologie Emergenti, ritenendo il percorso avviato utile per rafforzare il collegamento con il territorio e favorire la diffusione delle tecnologie.

“Nei mesi precedenti sono stati avviati diversi tentativi di collaborazione; purtroppo, tali sforzi sono risultati infruttuosi e ad oggi non hanno ricevuto alcuna risposta. Questa situazione genera preoccupazione tra gli imprenditori associati riguardo al reale stato di avanzamento dei lavori presso la CTE”, dichiara il Presidente Lomurno.

“Allo stato attuale le imprese non dispongono di informazioni relative alle attività completate e allo stato di avanzamento dei progetti. Noi ci siamo dichiarati disponibili, senza alcun onere per il progetto, a supportare il Comune nel piano di investimenti per rendere il tutto più coerente con i fabbisogni e le aspettative delle aziende del territorio”.

“Abbiamo predisposto un documento che sintetizza il punto di vista della Categoria e in cui, tra l’altro, chiediamo un maggior coinvolgimento del sistema imprenditoriale locale in questa iniziativa, la cui scadenza è fissata entro il primo trimestre del 2025. Allo stesso tempo, abbiamo presentato una richiesta di informazioni necessarie per comprendere lo stato di avanzamento e garantire visibilità alle aziende riguardo alle risorse disponibili e alla pianificazione per il relativo accesso alla CTE”.

“Abbiamo chiesto, inoltre, di incontrare i partners scientifici della CTE (Politecnico di Bari, CNR e Università della Basilicata) per discutere delle effettive possibilità di industrializzazione delle tecnologie a vantaggio del territorio. Finora, tuttavia, non abbiamo avuto alcuna risposta”.

“Considerando che un eventuale insuccesso della CTE si tradurrebbe in una grande perdita di opportunità per le imprese locali e per il relativo piano di assunzione del personale, il nostro obiettivo – precisa Sante Lomurno – è quello di creare un ecosistema in grado di agevolare e promuovere la comunità circostante e i suoi attori, rafforzando le vocazioni del territorio in congiunzione con le tecnologie emergenti e il loro continuo trasferimento nel tessuto imprenditoriale della Basilicata.”.

“Il confronto con i partners scientifici responsabili della realizzazione dei laboratori della CTE ci consentirebbe di attuare il programma di accesso delle imprese ai laboratori medesimi, al fine di sperimentare le tecnologie messe a disposizione e realizzare nuovi prodotti e servizi tali da aumentare il loro posizionamento nei mercati e settori di riferimento”.

“Al fine di garantire il successo della CTE, è necessaria una vera strategia di industrializzazione, ossia un piano che assicuri che le tecnologie emergenti trovino un efficace impiego nell’ambito industriale locale. Fino ad oggi non abbiamo avuto modo di visionare alcun documento in questo senso. Siamo fermamente convinti che il progetto della Casa delle Tecnologie Emergenti sia di fondamentale importanza per lo sviluppo di un’industria delle tecnologie dell’informazione, della comunicazione e del marketing nella città di Matera, a supporto delle numerose realtà già operanti in questo settore. Gli imprenditori di Unimatica Confapi hanno dichiarato ampia disponibilità a contribuire maggiormente all’iniziativa. Anche l’Assessore comunale all’Innovazione Tecnologica, dal canto suo, si è dichiarato disponibile alla massima inclusione.”. “Dati i tempi stringenti di un progetto che si avvia alla chiusura, è diventato pertanto urgente discutere con i tre partner scientifici dello stato della CTE, così come delle effettive possibilità di industrializzazione delle tecnologie a vantaggio del territorio. L’obiettivo è far prosperare sul territorio un ecosistema digitale a beneficio di tutti, anziché di singoli attori, al fine di offrire a chiunque, imprese e giovani lavoratori, la possibilità di partecipare e concretizzare finalmente aspettative di sviluppo e occupazione nel nostro territorio”.