“La decisione annunciata dalla Federal Reserve di far slittare negli Stati Uniti l’entrata in vigore degli accordi di Basilea, 3 oltre a confermare l’impossibilità tecnica di applicare la nuova normativa dal 1° gennaio 2013, rappresenta un segnale importante da parte delle banche Usa nei confronti del sistema economico-produttivo che non può essere trascurato dall’Europa”. A dichiararlo è il presidente di Confapi Matera Vito Gravela, che sottolinea la necessità di seguire anche nel vecchio continente l’esempio degli Stati Uniti per non compromettere la tenuta del tessuto imprenditoriale, che nel nostro Paese è costituito soprattutto dalle piccole e medie imprese”.
“Se l’Europa non si adeguerà al rinvio imposto negli Stati Uniti – dichiara Gravela – le imprese si troveranno a fare i conti tra un paio di mesi con parametri ancora più rigidi per l’accesso al credito e in un periodo di forte recessione l’intesa di Basilea 3 rischia di affondare in modo definitivo le residue speranze dei nostri imprenditori di poter agganciare in tempi rapidi la ripresa”.
Gli accordi di Basilea 3, infatti, prevedono di rafforzare i requisiti di capitale per le banche, con ripercussioni negative soprattutto per le imprese di minori dimensioni, che difficilmente potranno migliorare il rating richiesto per l’accesso al credito bancario. Avere condizioni di disparità fra le banche americane e quelle europee non farà altro che aumentare le condizioni di accesso al credito per le nostre imprese.
“Alla luce delle criticità più volte segnalate – conclude Gravela – è doveroso da parte delle istituzioni competenti rivedere gli accordi in campo creditizio in modo da recuperare quel rapporto di fiducia tra banche e imprese e rimettere in moto un processo virtuoso di sviluppo.”