Ennesimo colpo all’economia lucana. Questo, in sintesi, il bilancio del Rapporto semestrale 2014 presentato ieri da Bankitalia. Il segno meno continua a essere protagonista indiscusso e la ripresa rimane una chimera, un’aspettativa sostanziata da semplici annunci a cui non seguono i fatti.
Per il presidente di Confapi Matera Enzo Acito l’aggiornamento congiuntale fotografa una Basilicata gravemente malata, dove la recessione domina incontrastata. “Insomma, il bicchiere è sempre più vuoto e le imprese sono piegate da una crisi che cresce anche grazie all’assenza di politiche attive. Il costo del denaro aumenta, il saldo tra imprese attive e imprese “morte” è negativo e la disoccupazione non accenna a diminuire.  Servono interventi immediati che consentano alle aziende di riprendersi e di riavviare un ciclo produttivo sano in grado di generare lavoro. Invece lo scenario continua a essere contraddistinto dal vuoto.”
“Le pubbliche amministrazioni sono ostaggio dei tagli e di un Patto di stabilità che non consente di saldare i debiti contratti con le imprese, eppure basterebbe dare seguito allo Sblocca crediti. Un immobilismo – ha evidenziato il presidente Acito – che spiega l’altra piaga dei cantieri infiniti, perché se si triplicano gli appalti ma non si pagano gli stati di avanzamento dei lavori, per qualcuna delle ragioni appena descritte, è chiaro che la infrastrutturazione e il riammodernamento della regione si bloccano.”
Risultano poi del tutto assenti azioni sul fronte delle politiche per il consolidamento delle passività delle imprese, al contrario il costo del denaro aumenta proprio per quelle piccole imprese che costituiscono il cuore del tessuto economico locale. E se la qualità del credito risente della debolezza dell’attività economica appare ancora più evidente come l’assenza di politiche regionale propositive e concrete, anche con la nuova programmazione 2014-2020, non consenta ancora al mercato locale di riprendersi.
“Sarebbe opportuno – ha concluso il presidente di Confapi Matera – utilizzare meglio i presidi per lo sviluppo locale, come Sviluppo Basilicata, perché possano svolgere un ruolo più incisivo a sostegno della economia lucana. Anche la chance di riscatto che potrà offrire Matera2019 è vincolata, se rimane troppo legata alla politica continueranno a essere privilegiate appartenenze piuttosto che efficienze.”