Questione Bradanica
Nel 2013 Confapi fu l’unica a opporsi al fitto di ramo d’azienda

Non è mai elegante dire “l’avevamo detto”, ma in tutti i verbali delle riunioni in Prefettura del 2013 è agli atti la posizione di Confapi Matera, l’unica allora a opporsi al fitto di ramo d’azienda da Intini ad Aleandri, per una serie di motivazioni non solo giuridiche.
All’epoca l’interesse generale superiore del completamento dell’opera spinse tutti i soggetti convocati intorno al tavolo a passare sopra la manifesta forzatura e a sottovalutare gli evidenti rischi cui si andava incontro, compreso proprio quello che la strada 655 restasse incompiuta.
Il contratto di fitto di ramo d’azienda, senza continuità di debiti e crediti, penalizzava i fornitori e i subappaltatori di Intini, permetteva un’anomalia giuridica e – ciò che si teme oggi – con la spada di Damocle della penale creava le condizioni perché l’opera restasse incompiuta, 30 anni dopo la posa della prima pietra; il tutto con il benestare dell’Anas.
Nel 2013 l’escamotage che Confapi scongiurava fu attuato, con il risultato di riaprire il cantiere senza tuttavia pagare le imprese creditrici di Intini. Se, invece, si fosse rescisso il contratto con Intini e si fosse riappaltata l’opera, oggi probabilmente la sorte della Bradanica sarebbe diversa. Il tempo “perso” per una nuova gara d’appalto sarebbe stato ampiamente compensato.
Oggi la soluzione per completare l’opera è tanto semplice quanto dolorosa, per le imprese esecutrici. Aleandri dovrebbe realizzare la sua quota, arrivando al 75%. Quindi l’altra impresa dell’ATI, CCC adesso confluita nel consorzio Integra, dovrebbe finire i lavori nonostante la penale di 5 milioni di euro. Tutto questo lo si sapeva fin dall’inizio e nessuno ha fatto qualcosa per evitare il blocco.
Confapi Matera dunque invita l’Anas e tutti i soggetti istituzionali che in questi anni si sono occupati della vicenda Bradanica a intervenire con tutti i mezzi leciti, sia legali che politici, per consentire di realizzare una strada di fondamentale importanza per tutta la collettività. La convocazione di un tavolo sull’argomento non può non prevedere la presenza di Confapi, soprattutto per il suo ruolo di tutela delle imprese subappaltatrici e fornitrici.
Matera, 27 giugno 2016
Confapi Matera
Ufficio Stampa