Il decreto era atteso da settimane dalle imprese creditrici della Provincia per lavori eseguiti, servizi resi e forniture effettuate.
Oltre un anno di ritardi nei pagamenti è sufficiente per mettere in ginocchio aziende sane, comprometterne la stabilità finanziaria, causarne la contrazione del credito bancario e portare al licenziamento dei dipendenti.
Dopo mesi di solleciti da parte di Confapi Matera e di risposte della Provincia che opponeva l’ostacolo del Patto di Stabilità, finalmente giovedì 11 giugno il Consiglio di Ministri ha approvato un decreto legge che, allentando i vincoli del Patto di Stabilità, consente all’Ente di pagare i debiti certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2014.
Considerato il clima di attesa e, quindi, l’enorme importanza di tale decreto, Confapi Matera ha nuovamente scritto alla Provincia per sollecitare il pagamento delle fatture scadute nel 2014. Infatti, dall’11 giugno ad oggi non è stato predisposto alcun pagamento, né sembra siano iniziate le procedure per l’emissione dei mandati.
“Evidenziamo – scrive il presidente di Confapi al presidente della Provincia – che il decreto giunge già in ritardo rispetto ad una situazione che per le imprese creditrici è diventata insostenibile, per cui invitiamo la Provincia ad accelerare al massimo le procedure interne di evasione delle pratiche ed emissione dei mandati di pagamento”.
In pratica, considerato che in cassa i soldi ci sono, che il decreto del governo ha liberato spazi finanziari per rendere possibile i pagamenti fino a tutto il 2014, non si comprende che cosa si aspetti a pagare le imprese.
Oltretutto, stanno già scadendo le fatture del 2015, per cui la situazione sta diventando incandescente. Per questo motivo il presidente di Confapi Matera Enzo Acito ha chiesto al presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella di stipulare una convenzione con una banca per la cessione pro soluto dei crediti delle imprese.
Infatti, sottolinea Acito, l’esperienza positiva degli anni scorsi ha permesso alle imprese creditrici della Regione e di altre Pubbliche Amministrazioni di smobilizzare i propri crediti attraverso una cessione pro soluto ad un istituto di credito. L’esempio della Regione verrà poi seguito dalle Province e dalle altre PP.AA. che sono debitrici verso le imprese per lavori eseguiti, servizi resi e forniture effettuate.
Per il presidente di Confapi Matera la cessione del credito pro soluto, quantunque abbia un costo per le imprese, sia una strada da seguire per alleviare il disagio delle imprese, come già avvenuto in passato con risultati positivi.