In provincia di Matera le banche sono presenti solo in 20 Comuni su 31; gli altri 11 ne devono fare a meno, con cittadini e imprenditori costretti a recarsi in altri centri per svolgere le operazioni bancarie. In Basilicata, su 101 Comuni ben 53 sono senza istituti di credito.
Trincerandosi dietro la motivazione dei cambiamenti della tecnologia, le banche stanno lentamente abbandonando il territorio, tranne alcune eccezioni presenti tra le Banche di Credito Cooperativo (BCC).
Per il Presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, il fenomeno della desertificazione degli sportelli bancari danneggia l’economia e impoverisce il territorio. Per le imprese di minori dimensioni, infatti, il rapporto diretto con lo sportello è importante, non potendo esso sostituire le possibilità offerte dalla tecnologia.
“Se le banche rinunciano al rapporto col territorio – dichiara il Presidente di Confapi Matera – le piccole imprese subiscono notevoli disagi e, in periodo di crisi come quello attuale, diventano più vulnerabili e sono maggiormente esposte al rischio usura e criminalità”.
“Col disimpegno cui stiamo assistendo – prosegue il Presidente De Salvo – le banche perdono un ruolo sociale fondamentale nella nostra economia. Per questo motivo abbiamo preso contatti con alcune amministrazioni locali, che si sono dette disponibili perfino a offrire gratuitamente la sede per ospitare uno sportello bancario”.
Tuttavia, se ci si appella a un mero principio di sostenibilità, le banche snobbano i piccoli centri privilegiando la raccolta all’impiego del denaro. Ciò contribuisce al depauperamento dei servizi di pubblica utilità di cui purtroppo il nostro territorio è vittima privilegiata e costituisce una delle cause dello spopolamento dei piccoli centri e del sottosviluppo imprenditoriale.