Capitale europea della cultura o no, resta il fatto che Matera necessita di migliorare le infrastrutture della mobilità, sia nella cinta urbana (strade) che nei collegamenti con l’esterno (ancora strade e ferrovie).
Sono passati 10 anni da quando la Regione Basilicata diede ai Comuni la possibilità di rimodulare la spesa per gli interventi del Pisu e da quando al Comune di Matera venivano chiesti interventi urgenti, come per esempio la riqualificazione delle reti fognarie, o semplicemente opportuni come il completamento della tangenziale ovest.
Da allora ad ogni pioggia sostenuta le strade cittadine si allagano, inondando case, garage e negozi, mentre le grate – ben otturate – sembrano cementificate. Da allora il traffico urbano impazzisce ogni giorno, mentre l’Amministrazione Comunale cerca la soluzione in nuovi rondò, che si spera siano disegnati meglio dei precedenti.
Confapi chiede che venga completata la tangenziale urbana, opera incompiuta dopo la realizzazione del primo lotto. Dieci anni fa fu approvato il progetto definitivo del secondo lotto, con i finanziamenti già assentiti, successivamente insabbiato da ritardi, veti incrociati e rallentamenti inspiegabili. L’opera consentirebbe di decongestionare il traffico cittadino e, nel contempo, di dare respiro al settore edile, oggi in grande difficoltà.
L’avvio in questi giorni dei lavori di restyling di strade e marciapiedi, pur essendo utile all’economia locale, non dà ancora una spinta decisa e, soprattutto, mette il belletto a strade che invece avrebbero bisogno del chirurgo plastico.
Per quel che riguarda i collegamenti con l’esterno, Confapi Matera ripropone la questione della Ferrovia dello Stato, in cui l’eterna incompiuta si chiama stazione della Martella; soldi pubblici letteralmente buttati via. Nella nuova programmazione della Regione 2014-2020 si prevede invece di dare risorse alle Ferrovie Appulo Lucane, non si sa se per aumentare il numero di corse e migliorare carrozze che viaggiano sempre su binari a scartamento ridotto. Invece di finanziare una società di proprietà del Ministero dell’Economia e Finanze – propone Confapi – si completi la Ferrovia dello Stato, che a Matera non esiste.