La polemica tutt’ora in atto circa il trasferimento dell’APT a Matera impone a Confapi un ulteriore intervento.
Trasferire l’APT a Matera significa avvicinare l’Agenzia agli imprenditori turistici della città dei Sassi e del Metapontino, significa creare un presidio istituzionale forte laddove la Basilicata apre le porte al turismo.
Questo spostamento, frutto della capacità di ascolto e della sensibilità verso il turismo del presidente Pittella, certo non va interpretato come una punizione nei confronti del direttore generale Perri e del suo staff.
Chi davvero opera nel turismo (e non si limita a farne strumento politico) riconosce all’Agenzia di Promozione Territoriale di avere, in questi anni ed insieme all’imprenditoria locale, contribuito in maniera determinante a fare del turismo regionale una vera industria, sradicandolo da una dimensione pressoché amatoriale.
Certo, occorre compiere altri passi. Lo ripetiamo: continua a mancare la programmazione turistica. Manca il piano di marketing annuale; è obsoleto il Piano Turistico Regionale: e certo non può essere la burocrazia o il menage regionale a condizionare ogni volta il varo puntuale di questi strumenti. Anche su questo invochiamo l’intervento del presidente Pittella e il supporto di quei rappresentanti politici che con noi hanno chiesto l’APT a Matera.
Potenza e la sua provincia, infine, non si sentano spogliati di nulla e leggano questo trasferimento come un’occasione di crescita di tutto il movimento turistico territoriale; potenziare Matera significa potenziare l’intero sistema turistico regionale, significa sviluppare itinerari che si articolano per tutta la Basilicata, significa offrire nuovi visitatori ai numerosi attrattori della provincia potentina.
Quanto alla polemica sulla spoliazione di Potenza e la cambiale elettorale a Matera, vorrei solo ricordare che, come dimostrano la recente sottoscrizione dell’accordo sulla viabilità e il decadimento della sede materana dell’APT, non mi sembra che ci siano preferenze verso la città dei Sassi.