Il sistema economico locale è preoccupato per l’immobilismo dell’Amministrazione Comunale di Matera in ordine alla spesa delle risorse pubbliche dei fondi Pisus e del Fondo di Coesione Sociale (ex Fas), potenzialmente in grado di rimettere in moto l’economia della città.
Confapi chiede che il Comune si faccia promotore di un incontro con le associazioni imprenditoriali per una verifica delle opportunità di lavoro e di occupazione che deriverebbero dai suddetti Fondi e dallo sblocco dei programmi di edilizia privata e cooperativistica.
In questo periodo di crisi dell’economia, in cui le attività economiche della città sono particolarmente colpite con serie ripercussioni di ordine sociale in moltissime famiglie, è davvero suicida seguitare con continui rinvii che portano al rischio di perdita dei finanziamenti. Oltretutto, la crisi è adesso, i soldi ci sono, perché aspettare?
Confapi ricorda che allo stato attuale, dei 33 milioni dei fondi Pisus, non c’è chiarezza sui 20 milioni destinati ai lavori pubblici, capaci di dare lavoro e occupazione in diversi settori. Ma anche l’altro capitolo dei Pisus, gli aiuti alle imprese, non ha ancora garanzie di spesa: 2,3 milioni per il turismo e 1,3 per le imprese innovative devono ancora essere impiegati.
Considerate le consistenti ricadute economiche ed occupazionali, sarebbe opportuno impegnare subito i capitoli di spesa, in modo da rendere le somme oggi disponibili non più revocabili.
In realtà finora abbiamo di fatto perso quasi 23 milioni a titolo di Pisus, trasformati in fondi Fas. Ciò però non significa avere salvato le risorse perché comunque i contributi del Fas avrebbero potuto essere aggiuntivi a quella somma. Per questo motivo è urgente accelerare la spesa delle risorse.