Sul tema della fiscalità locale occorre evitare un’altra stangata per le imprese come quella del 2013. Silvio Grassi, vice presidente vicario di Confapi Matera e vice presidente nazionale di Confapi Turismo, interviene sul dibattito sul sistema fiscale dei comuni della provincia di Matera per chiedere un alleggerimento del carico tributario sulle imprese.
Nel 2013 il Comune di Matera ha deciso di aumentare l’aliquota IMU sugli immobili d’impresa, dallo 0,76% allo 0,96%, con il risultato di penalizzare le attività produttive, soprattutto quelle ubicate nelle aree industriali di Jesce e La Martella, dove opifici vuoti o utilizzati solo in parte hanno subito aumenti consistenti.
Per il 2014 la Legge di Stabilità ha introdotto una nuova tassazione sugli immobili (IUC), che comprende l’IMU, la tassa sui servizi indivisibili (TASI) e quella sui rifiuti (TARI), lasciando ai Comuni la discrezionalità per un aumento delle aliquote, spread che resterà nelle casse degli enti locali.
“A dicembre abbiamo chiesto un incontro al sindaco di Matera per discutere in via preventiva del nuovo regolamento comunale sulla fiscalità locale, ricorda Grassi. La decisione dell’Amministrazione Comunale di recuperare dalle imprese il minor gettito dei trasferimenti statali nell’anno 2013 non può assolutamente essere replicata nel 2014, se non si voglia soffocare l’economia locale sotto una montagna di imposte”.
Il vice presidente di Confapi, inoltre, sottolinea che, essendo la Basilicata rientrata nell’elenco delle regioni meno sviluppate (ex obiettivo convergenza), i parlamentari lucani dovrebbe lavorare per rendere operativa la normativa di defiscalizzazione prevista per le zone franche urbane, in cui Matera a suo tempo rientrò. Ciò consentirebbe addirittura l’esenzione dall’IMU.
Per quel che concerne il turismo, invece, ad un anno e mezzo dall’introduzione dell’imposta di soggiorno, cui Confapi si è sempre dichiarata contraria, Grassi chiede di conoscere come sono stati utilizzati i proventi per il miglioramento dei servizi turistici, trattandosi di un’imposta di scopo finalizzata appunto al settore turismo.
“Abbiamo chiesto – precisa il vice presidente di Confapi Matera – che i Comuni istituiscano appositi tavoli tecnici con le associazioni di categoria per discutere del miglior utilizzo possibile dei proventi dell’imposta di soggiorno, imposta di scopo che a questo punto potrebbe compensare la perdita di competitività per le imprese turistiche con adeguati servizi da offrire ai turisti”.
“Se proprio le esigenze di bilancio dei Comuni impongono questo odioso balzello, almeno verifichiamo che le somme incassate siano spese a beneficio del sistema turistico locale”.