Confapi Matera commenta positivamente lo sforzo di Acquedotto Lucano di recuperare 18 milioni di euro, più altri 8 ad agosto, per pagare le imprese che vantano crediti per lavori, servizi e forniture.
Si tratta di un atto significativo che, attraverso un’operazione finanziaria di anticipazione di credito, si fa carico di saldare debiti risalenti agli anni scorsi, fino al 2013.
Per quanto riguarda i lavori, Acquedotto Lucano è frenato dai vincoli del Patto di Stabilità Interno, mentre per le manutenzioni – finanziate con fondi propri – l’ostacolo è rappresentato da una scarsa liquidità nelle casse dell’Ente.
Per questo motivo Confapi Matera, che nei mesi scorsi aveva fortemente sollecitato AL per i mancati pagamenti alle imprese locali, alcune delle quali sull’orlo del fallimento, adesso apprezza l’impegno della Società di pagare subito il 60% dei debiti nei confronti delle imprese, la maggior parte delle quali lucane.
Si tratta adesso di vigilare sull’efficacia di quest’atto, cioè sul rispetto dei tempi. Confapi Matera, inoltre, ricorda che comunque restano altre imprese creditrici che attendono ancora il pagamento delle spettanze e ricorda anche il ruolo importante delle associazioni di categoria che, attraverso il confronto continuo con gli enti come AL, lavorano per l’economia del territorio.
Alcune aziende creditrici, infine, hanno stipulato accordi transattivi e stragiudiziali con Acquedotto Lucano, rinunciando ai pignoramenti e soprattutto rinunciando agli interessi legali. Uno sforzo comune che certamente AL apprezzerà, nell’interesse di tutti, debitore e creditori.
L’auspicio, adesso, è che l’Ente risani il proprio bilancio per garantire alle imprese che svolgono lavori di manutenzione la regolarità dei pagamenti futuri. Quanto al Patto di Stabilità, invece, che impedisce di pagare i lavori effettuati, si spera in una soluzione generalizzata perché non è più sostenibile, in un Paese civile, che si lavori senza essere pagati.