Cosa vogliono le Pmi europee: Confapi e le Pmi europee unite per far sentire la loro voce in Europa

Cea-Pme, la Confederazione europea delle Pmi, di cui Confapi è membro ed esprime il primo Vicepresidente, sta lanciando una campagna di sensibilizzazione per il voto europeo del prossimo 26 maggio.
Il 70% delle leggi che interessano le piccole e medie industrie private, infatti, hanno origine a Bruxelles e Strasburgo e le Pmi rappresentano il 50% degli elettori europei. Dei 23 milioni di aziende registrate il 99,8% sono Pmi. Sono le Pmi che formano l’80% dei lavoratori qualificati, impiegano il 60% dei lavoratori e creano i due terzi della ricchezza. Insieme ai partner, dipendenti e famiglie le Pmi rappresentano circa 200 milioni di voti.
Il presidente di Confapi, Maurizio Casasco, e gli altri presidenti delle più importanti associazioni imprenditoriali di Pmi europee hanno realizzato un video per invitare a votare e per evidenziare la necessità di mettere le Pmi al centro delle politiche dell’UE. Accanto a questi video, che verranno diffusi in tutta l’Europa, è stato redatto una sorta di vero e proprio manifesto, dal titolo “Cosa vogliono le Pmi europee” con le misure e i cambiamenti che le Pmi chiedono al nuovo Governo europeo.
Il manifesto chiede di istituire una “politica per le Pmi” dell’UE a tutti i livelli, rivalutando il principio di sussidiarietà e mettendo al centro i valori comuni nell’ottica dell’integrazione europea.
Partendo dall’assunto che non c’è occupazione senza imprenditori che assumono, le Pmi europee chiedono la riduzione e la semplificazione della burocrazia, lo sfruttamento del mercato unico interno, l’equità e l’uniformità fiscale, la responsabilità comune della migrazione, più ricerca e innovazione, istruzione e formazione professionale, libero scambio a dimensione di Pmi, politica estera e di sicurezza comune.

Matera, 8 aprile 2019
Confapi Matera
Ufficio Stampa

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