CONFAPI Matera propone l’IVA per cassa come
rimedio ai problemi di liquidità delle piccole imprese

Nell’ambito del confronto che la CONFAPI nazionale sta per iniziare con  il Governo e il Parlamento, c’è anche una proposta di politica fiscale che il presidente di CONFAPI Matera, Vito Gravela, ha avanzato in questi giorni.
Si tratta dell’IVA per cassa per le piccole e medie imprese, un regime di contabilità dell’imposta sul valore aggiunto che viene incontro ai problemi di liquidità che in questo periodo di crisi hanno le PMI.
In particolare, Gravela ricorda che è la stessa Unione Europea ad avere previsto la possibilità di introdurre l’IVA per cassa. Occorre, quindi, sensibilizzare lo Stato italiano al recepimento della direttiva comunitaria 2010/45/UE del 13 luglio 2010, che prevede che gli Stati membri autorizzino la contabilizzazione dell’IVA tramite un regime di contabilità per cassa per le imprese con fatturato annuo non superiore a 500mila euro e con la possibilità di estendere tale soglia fino a 2 milioni di euro. In verità – secondo CONFAPI Matera – l’ideale sarebbe fino a 5 milioni, tanto è estesa la platea di imprenditori alle prese con problemi di flussi finanziari.
La direttiva 45, dunque, si propone di aiutare le piccole e medie imprese che hanno difficoltà a pagare l’IVA prima di aver ricevuto i pagamenti dai loro acquirenti/destinatari, risolvendo in tal modo molti problemi di cash flow.
Gli Stati membri hanno tempo fino al 31 dicembre 2012 per conformarsi alla direttiva che non è immediatamente vincolante per i cittadini comunitari, ma deve essere recepita dal nostro Paese.
L’Unione Europea, inoltre, precisa che l’introduzione di un regime facoltativo di contabilità di cassa non andrà a incidere negativamente sui flussi di cassa legati alle entrate IVA degli Stati membri. Nessuno problema per lo Stato italiano, dunque, ma un grande vantaggio per le piccole e medie imprese e per i loro flussi finanziari.

Matera, 27 giugno 2011     
CONFAPI MATERA
Ufficio Stampa