Dopo l’intervento del presidente della Provincia di Matera anche Michele Molinari, presidente della Sezione Edili di Confapi Matera e vice presidente nazionale di Confapi Aniem, torna sulla tormentata vicenda del cantiere della strada statale Bradanica.
“Ci era stato promesso – commenta Molinari – che il cantiere avrebbe aperto a settembre 2012; ma fino ad oggi nessuno ha saputo spiegare le vere ragioni del ritardo, al di là di incomprensibili questioni procedurali”.
Tuttavia, tenuto conto del prezzo di aggiudicazione dell’appalto, eccessivamente basso, e degli aumenti nel frattempo intervenuti, Molinari si chiede se non sarebbe stato meglio che l’Anas avesse rescisso il contratto con Intini, anziché avallare un assurdo fitto di ramo d’azienda che, tra l’altro, lascia sospesi i crediti vantati dalle imprese fornitrici verso Intini.
“La rescissione del contratto, con un’accurata pianificazione del lavoro, almeno avrebbe dettato tempi certi per la realizzazione di un’opera che la collettività attende da tempo. Pertanto – prosegue il presidente degli Edili di Confapi – a causa del ribasso con cui fu aggiudicata la gara e del mancato pagamento dei fornitori, la ripresa del cantiere è in forse, con il rischio di avere un’altra incompiuta sul nostro territorio”.
“È senz’altro fondamentale riaprire il cantiere e far lavorare la manodopera e le imprese locali – conclude Molinari. Ma non bisogna dimenticarsi di pagare le imprese fornitrici. L’Anas ha in cassa 1,6 milioni di euro per lavori e forniture eseguiti che spettano alle aziende locali, ma che non può erogare a causa del dissesto finanziario di Intini, che a sua volta ha fittato il ramo d’azienda ad Aleandri, senza tuttavia cedere anche i debiti”.
Questa situazione, protraendosi nel tempo, sta causando serie difficoltà di ordine economico e finanziario alle imprese creditrici, mettendo a rischio anche la tenuta dei livelli occupazionali.
Il Prefetto Pizzi ha fatto il possibile per trovare una soluzione alla vicenda, ma senza la disponibilità degli attori principali – Anas, Intini e Aleandri – la questione potrà trovare compimento solo nelle aule dei tribunali.