Il Ministero dell’Economia concederà una moratoria di sei mesi alle Piccole e Medie Imprese interessate alla sospensione dei debiti verso gli istituti di credito, così come previsto dall’Avviso comune firmato il 3.8.2009 dal MEF, dall’ABI e dalle Associazioni imprenditoriali in scadenza il 31.01.2011. Le disposizioni principali dell’accordo, che sarà ufficializzato nei prossimi giorni, si possono sintetizzare in quattro punti che riportiamo di seguito.
Il primo punto interessa le PMI che non hanno ancora usufruito della moratoria e che avranno la possibilità, fino al 31 luglio 2011, di chiedere una proroga di un anno.
Il secondo punto riguarda quelle che hanno già usufruito della moratoria: per queste aziende si profila la possibilità di un allungamento della durata del mutuo, di due o tre anni, con una rata più contenuta (a condizioni leggermente differenziate a seconda che si tratti di mutui chirografari o ipotecari).
Per le aziende che chiederanno l’allungamento e riterranno opportuno coprirsi dal rischio tassi (a fronte di un mutuo che prolunga la sua durata) sarà possibile chiedere alla banca che ha sottoscritto il nuovo accordo di avere a disposizione uno strumento finanziario per la copertura (in pratica si potrà valutare la possibilità di passare da un tasso variabile a un tasso fisso o a un variabile con un “cap”, come già accade per i mutui alle famiglie).
Il quarto punto infine riguarda la capitalizzazione aziendale. Se un imprenditore investe una certa quantità di capitale nella sua azienda, la banca potrà intervenire per parte sua non più con un finanziamento per un ammontare multiplo di quella somma, ma in un rapporto adeguatamente proporzionato.
Nell’accordo è stata inserita anche la possibilità per il Ministero dell’Economia di interessare la Cassa Depositi e Prestiti per fornire fondi alle banche in modo che i finanziamenti allungati nel tempo avvengano a condizioni più favorevoli rispetto a quelli prevalenti sul mercato. In alternativa a fronte dell’allungamento del mutuo potrà essere prevista anche la richiesta di garanzie al Fondo centrale di garanzia per le pmi istituito presso il ministero dell’Economia. In tal modo l’allungamento del prestito potrebbe essere effettuato al tasso contrattuale e non di mercato.