Occorre sostenere azioni urgenti per abrogare lo split payment e il reverse charge. Franco Stella, direttore di Confapi Matera, ha scritto al direttore della Confapi nazionale per sollecitare una forte presa di posizione, unitamente alle altre associazioni di categoria, contro le due norme “affossa aziende”.
“Come abbiamo avuto modo di dichiarare già tempo fa – ha sottolineato il direttore Stella – chi pensava di debellare l’evasione fiscale attraverso lo split payment, ha finito per ottenere il risultato contrario; perché sono le imprese serie, che nonostante le ingenti difficoltà continuano a lavorare nel segno della legalità e del rispetto delle regole, a venire danneggiate. Se questo Paese vanta record negativi sia sul fronte dei rimborsi iva (non è un segreto che siamo sotto la lente d’ingrandimento della UE), che su quello dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni che, “afflitte” dal patto di stabilità, non possono saldare i debiti con le imprese, adesso diventerà impossibile operare. In questo modo lo Stato migliora la situazione delle proprie casse a discapito della liquidità delle aziende.”
Le numerose petizioni on line lanciate per raccogliere firme contro lo split payment e il reverse charge vanno sostenute, ha evidenziato il direttore di Confapi Matera: “il fatto che una impresa debba pagare subito l’iva ai propri fornitori, ma debba poi attendere tempi lunghissimi per ricevere il rimborso dai propri clienti non ha alcuna logica e razionale motivazione. Di fatto, la pubblica amministrazione, non versando più l’Iva alle imprese ma direttamente all’Erario, innesca problemi nella gestione finanziaria che farà saltare quelle piccole realtà imprenditoriali che costituiscono la possibilità di futuro del nostro Paese.”
“Le imprese vanno sostenute con interventi strutturali che alleggeriscano la pressione fiscale e riducano il credit crunch. Se seguiteremo, invece, su questa strada – ha concluso il direttore di Confapi Matera, Franco Stella – favoriremo gli acquisti all’estero in regime di esenzione e colpiremo al cuore il sistema delle imprese sane. Non possiamo permettercelo.”