La Sezione Legno Arredamento di Confapi Matera, all’indomani dell’annuncio di Natuzzi di chiusura degli stabilimenti materani, interviene in merito alla crisi del settore del mobile imbottito per chiedere alla Regione Basilicata di intervenire in maniera rapida ed efficace.
“Mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnata”. Attualizzando Tito Livio si potrebbe dire che mentre alla Regione discutono le aziende chiudono. Per questo occorre accelerare al massimo ogni procedura, come per esempio l’attuazione dell’Accordo di Programma per l’Area della Murgia, evitando di vanificare la progettualità espressa da tempo dalle imprese locali per la reindustrializzazione dell’area.
25 manifestazioni di interesse giacciono nei cassetti, mentre nella vicina Puglia l’analogo Accordo si appresta a partire potendo contare su strumenti di programmazione e bandi già pronti.
La Sezione Legno Arredamento di Confapi Matera ha già espresso perplessità sui reali vantaggi che l’Accordo di Programma, per come è stato concepito, potrebbe portare alle piccole imprese della filiera del mobile imbottito, che in questo periodo non sono in grado di investire in nuove tecnologie.
Diverso è il caso, invece, per la parte che riguarda nuovi investimenti industriali, con progetti già esistenti e soprattutto con investimenti già avviati in diversi settore industriali. Il fattore tempo, tuttavia, è fondamentale perché la crisi incalza e le condizioni di mercato cambiano rapidamente. Numerosi lavoratori della platea degli espulsi dal mobile imbottito potranno essere riqualificati e riassorbiti in altri settori.